CRISTO SUPREMO CRITERIO DI VERITÀ
Arch. Justin Popovic
Poiché il Signore Gesù Cristo è il supremo valore in quanto Dio-Uomo, egli nello stesso tempo, in quanto tale, è anche il supremo criterio di tutti gli autentici valori. In questo mondo nessun essere, inferiore al Teantropos, può essere vero criterio dei valori, se il supremo criterio è la persona del Dio-Uomo. Non può essere un criterio l’uomo, poiché rappresenta un valore di gran lunga inferiore al Dio-Uomo. In quanto è il supremo valore, il Cristo è il migliore ed il più sicuro criterio di tutto ciò che di divino ed umano c’è in questo e nell’altro mondo. La storia di questo pianeta non conosce né un Dio migliore di Cristo, né un uomo migliore di Lui. Il Dio-Uomo ha nello stesso tempo completamente rivelato Dio e l’uomo. Perciò non c’è Dio al di fuori del Dio-Uomo, né c’è un uomo migliore di Lui.
“Cos’è la Verità?” chiese Pilato alla Verità incarnata e personificata, e voleva udire con le orecchie ciò che non vedeva con gli occhi, come se la stessa anima non l’avesse udito dalle sue orecchie e visto dai suoi occhi. In realtà il Dio-Uomo è la Verità, non in quanto parola, non come insegnamento, ma in quanto persona divino-umana perfetta ed eternamente vivente. Perciò il Dio-Uomo ha detto di sé non soltanto: “Io sono la Verità”[1], ma anche: “Io sono la Via”, la via alla Verità stessa, la misura della Verità, la sostanza della Verità stessa. La misura della Verità è la Verità stessa e la Verità è il Dio-Uomo Gesù Cristo. Perciò quanto non proviene da Lui non appartiene alla Verità. Al di fuori della sua persona divino-umana la Verità è ontologicamente impossibile. Nella fede Cristiana la Verità non è un concetto discorsivo, né una teoria, né una dottrina, né una raccolta di dottrine, ma la persona vivente del Dio-Uomo, la figura storica di Gesù Cristo[2]. Prima del Cristo gli uomini avevano sentore della Verità, ma non la conoscevano; con il Cristo, Logos di Dio incarnatosi e fattosi uomo, l’eterna Verità divina entra nella sua pienezza. Perciò nell’Evangelo è detto: “La Verità è nata (eghéneto) per opera di Gesù Cristo”[3]; “è nata”, come se prima dell’apparizione del Dio-Uomo Gesù non ci fosse stata nel mondo.
Che cos’è la vita, l’autentica, vera vita ed il criterio della vita?
– Di nuovo, la figura del Dio-Uomo Gesù e non la sua dottrina separata dalla sua persona miracolosa ed apportatrice di vita. Mai alcun uomo ha osato dire: “Io sono la Vita”, poiché ogni uomo è mortale. Ma il Dio-Uomo ha detto: “Io sono la Vita”. E l’ha detto a ragione, poiché con la resurrezione ha vinto la morte e s’è dimostrato eternamente vivo con l’Ascensione, per cui siede alla destra di Dio Padre. Perciò il Dio-Uomo è la Vita ed il criterio della vita. Tutto ciò che non proviene da lui è mortale. In Lui la vita ha la sua trasformazione in Logos e la sua logica, poiché ha la sua eternità divina. In quanto eterno Logos Egli è la vita e la vita universale[4], poiché la vita è tale per Lui. Dove Egli non c’è, la vita si trasforma in morte, giacché Lui è il solo che rende viva la vita. Il distacco da Lui, che è la Vita, sempre si conclude con la morte. Perciò in Lui in quanto Logos e logica della vita, si trova l’unica possibile giustificazione logica dell’esistenza umana nelle categorie del tempo e dello spazio.
La vita eterna si nutre e si mantiene grazie al bene eterno, all’eterna giustizia, all’eterna verità, all’eterna sapienza ed alla luce eterna. E quando il Salvatore dichiarò: “Io sono la Vita”, con ciò stesso egli dichiarò anche “Io sono il bene, io sono la Giustizia, io sono la Verità, io sono la Sapienza, io sono la Luce”. Poiché egli è tutto ciò nello stesso momento, egli è anche il massimo criterio di tutto questo. Con la sua persona assolutamente perfetta il Dio-Uomo senza peccato rappresenta nel genere umano l’unico ed infallibile criterio della vita, del bene, della giustizia, della verità, della sapienza e della luce. Insomma il Dio-Uomo è il massimo e più perfetto, l’unico valore eterno e con ciò e perciò è il più elevato e perfetto criterio, l’unico criterio eterno della verità, della vita, della giustizia, della luce, della bontà e della sapienza.
Il Signore Gesù riferisce alla sua persona divino-umana tutto il suo insegnamento e tutta la sua opera e la spiega con essa. Perciò la chiesa Ortodossa riporta alla persona del Dio-Uomo tutto ciò che riguarda la fede cristiana: l’insegnamento, la verità, la giustizia, il bene e la vita. La figura del Dio-Uomo è il massimo valore ed il gioiello più prezioso per la Chiesa. Tutti gli altri valori essa deriva da Lui come raggi dal sole. Non è il caso d’ingannarsi: la fede Cristiana è tale grazie al Dio-Uomo: in Lui è il suo eccezionale significato, il suo valore e la sua forza. Il Signore ha lasciato se stesso, la sua persona divino-umana come Chiesa. Perciò la Chiesa è Chiesa solo grazie al Dio-Uomo e nel Dio-Uomo. Tutto il Nuovo Testamento confluisce in una grande verità, che abbraccia tutto: il Dio-Uomo è la sostanza, il fine, il senso ed il valore supremo della Chiesa. Egli è anche la sua anima, il suo cuore, la sua vita, la sua immortalità. Egli è la Chiesa stessa nella sua pienezza divino-umana, poiché la Chiesa altro non è che il Dio-Uomo Gesù Cristo che perdura nei secoli: “Ecco io sono con voi per tutti i giorni sino alla fine del mondo”[5]. Il Dio-Uomo è il capo del Corpo della Chiesa[6], l’unico Capo. Ed in quanto tale, egli è il Salvatore del Corpo della Chiesa[7], l’unico Salvatore. Grazie a Lui, che è uno, unico ed indivisibile Dio-Uomo, la Chiesa è sempre una, unica ed indivisibile. Infatti egli mantiene nell’indivisibile unità della Grazia, della verità e della vita tutto il Corpo della Chiesa. Il Corpo della Chiesa cresce per merito suo nell’immensità della vita divina: cresce con la crescita divina nella misura dell’età che realizza la pienezza divino-umana, poiché tutto è stato creato per opera sua e per Lui[8]. Egli conduce misteriosamente alla deificazione tutti i membri della Chiesa con la sua energia apportatrice di grazia per mezzo dei sacramenti e delle virtù, poiché il senso ed il fine dell’esistenza della Chiesa è di portare con la fede divino-umana tutti alla misura dell’età che realizza la pienezza del Cristo, cioè deificare tutto.
Perciò la Chiesa per mezzo dei suoi Apostoli, Martiri, Santi e fedeli intrepidamente ha confessato, predicato e difeso più di tutto e sopra tutto la divino-umanità del Signore Gesù, la sua figura miracolosa ed insostituibile. Misericordiosamente condiscendente nei confronti dei peccatori, la Chiesa è stata sempre irremovibile e decisa nel condannare e respingere tutti coloro che in qualsiasi modo negavano o respingevano o alteravano la teandricità del Cristo. Difendendo la purissima e luminosa figura del Dio-Uomo, la Chiesa è sempre pronta ad affrontare tutti i martirii apocalittici pur di non tradirlo.
Qual è la sostanza dell’Ortodossia? Il Dio-Uomo Gesù Cristo!
– Ne consegue che tutto ciò che è ortodosso ha un carattere teandrico: la coscienza, i sentimenti, la volontà, il pensiero, l’etica, la dogmatica, la filosofia e la vita. La divino-umanità è l’unica categoria in cui si muovono e si realizzano tutte le manifestazioni dell’Ortodossia. Dio è sempre al primo posto, l’uomo al secondo; Dio guida, l’uomo è guidato; Dio opera, l’uomo collabora. Né si tratta di un Dio trascendente, astratto e ateistico, ma di un Dio che appartiene all’immediata realtà storica, di un Dio che si è fatto uomo, il quale è vissuto nella categoria della nostra vita umana ed in tutto dal punto di vista umano s’è dimostrato completamente senza peccato, assolutamente santo, assolutamente buono, assolutamente saggio, assolutamente giusto, assolutamente vero. In quanto perfettamente Teantropos nulla di ciò che è umano gli è sconosciuto[9]. Egli si è fatto uomo rimanendo Dio, per dare in quanto tale agli uomini le energie divine, che portino l’uomo alla più intima divino-umana unità con Dio (theosis).
Questa energia divina opera incessantemente nel suo corpo divino-umano, la Chiesa, in quanto unisce gli uomini a Dio per mezzo della Grazia e della santità della vita. Giacché la Chiesa non è altro che il meraviglioso organismo divino-umano, in cui, grazie alla collaborazione tra la grazia divina e la libera attività umana s’immortala, si deifica tutto ciò che è umano, tutto tranne il peccato. Nell’organismo teandrico della Chiesa ogni fedele è come una viva cellula che diventa una sua componente e vive della sua energia vivificatrice e divino-umana. Infatti essere membro della Chiesa significa incarnarsi nel Dio-Uomo, divenire partecipe del suo Corpo[10], parte organica del suo Corpo divino-umano[11], in una parola divinizzarsi nella piena realtà della propria persona umana. Se raggiunge questo obiettivo, l’uomo ha conseguito il monismo divino-umano della vita ed ha la sensazione viva ed immortale di essere passato dalla morte alla vita[12]. Inoltre egli sente incessantemente in tutto il suo essere che la Chiesa, in quanto organismo divino-umano, è il Dio-Uomo che continua in tutti i secoli. Come persona divino-umana il Signore non si ripete, ma come energia e vita teandrica egli si rinnova in ogni Cristiano in quanto parte organica del suo Corpo divino-umano: la Chiesa.
tratto da Dogmatica Pravoslavne Crkve, Knjiga III, Beograd 1978, 823-827; trad. A. S.
[1] Giovanni 14, 6.
[2] Giovanni 1, 14; Efesini 4, 20-21.
[3] Giovanni 1, 18.
[4] Cfr. Giovanni 1, 14; Colossesi 1, 16; Ebrei 2, 10.
[5] Matteo 28, 20.
[6] Col ossessi 1, 18; Cfr. Efesini 1, 22; 5, 23.
[7] Efesini 5, 23.
[8] Colossesi 2, 19; 1, 16; Efesini 4, 15-16; 4, 13.
[9] Giovanni 24-25; Ebrei 2, 14; 17-18.
[10] Efesini 3, 6.
[11] Efesini 5, 30; 1 Corinti 12, 12-13.
[12] Cfr. Giovanni 5, 24; 3, 36; 11, 25-26.